Teatro

'La luna' di Bejart e 'Un ballo' di Kylian alla Scala per due serate

'La luna' di Bejart e 'Un ballo' di Kylian alla Scala per due serate

La Scuola di Ballo dell'Accademia Teatro alla Scala torna ad esibirsi domenica 5 giugno e lunedì 13 giugno sul palco del Piermarini con un programma ricco di novità e all'altezza di una compagnia di veri professionisti.

Come di consueto la Présentation è affidata al Direttore della Scuola Frédéric Olivieri, che per molti anni è stato anche direttore della compagnia, per passare poi alla Scuola dalla quale escono i giovani talenti del domani, ed è basata sugli Etudes di Czerny. La coreografia  è stata appositamente creata per illustrare i vari livelli degli allievi negli otto anni di fromazione. Nel corso della serata il programma prevede quindi coreografie già proposte in passato ma anche nuove e rimontate per l’occasione.

Sarà la giovane promessa Martina Dalla Mora, appena diplomata, ad interpretare “La Luna” di Maurice Bejart assolo del balletto Heliogable e costruito su misura per Luciana Savignano nel 1976 sull’Adagio dal Concerto per violino in mi maggiore di Johan Sebastian Bach. L’assolo è stato interpretato anche da Silvie Guillem che vinse, appena diciottenne, l’International Ballet Competition di Varna.

Segue una novità per la Scuola scaligera, Un ballo di Jirí Kylián, fra i più poliedrici e fecondi coreografi contemporanei, anima del Nederlands Dans Theater. Ideato sulle versioni orchestrali del Tombeau de Couperin e della Pavane pour une infante défunte di Maurice Ravel, "Un ballo " è, nelle parole di Kylián, “una danza creata per la musica e niente più. Una danza da leggere come un esercizio di musicalità e sensibilità fra partner maschili e femminili ".

A curare la preparazione degli allievi sono stati chiamati due ex componenti della NDT II, passati poi nella compagnia principale NDT I protagonisti di una brillante carriera professionale, Shirley Esseboom e Yvan Dubreuil. Quest’ultimo era nel cast di "Un ballo" in occasione della première nel 1991.

Chiudono lo spettacolo due titoli del maestro del neoclassicismo novecentesco George Balanchine, Tarantella e Tema e variazioni, già presentate dagli allievi in più occasioni e entrate ormai nel loro repertorio.